Biodanza clinica

 

Biodanza si propone come un sistema di riabilitazione complementare ai trattamenti terapeutici convenzionali per utenti di istituzioni socio-sanitarie come: strutture ospedaliere e cliniche, case protette, centri di recupero e riabilitazione, centri sociali o istituzioni private. Biodanza è applicata con successo a:

  • persone con malattie psicosomatiche;
  • persone diversamente abili sensoriali (ipoacusici, non vedenti) e mentali (sindrome di Down);
  • persone con disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesità),
  • persone con diabete, osteoporosi, ipertensione arteriosa sistemica e cardiopatie
  • persone colpite da sindrome di Parkinson, da morbo di Alzheimer e da neoplasie.
  • persone colpite da AIDS
  • persone con tossicodipendenze;
  • donne operate di tumore al seno.

Obiettivi e modalità di intervento

I corsi di Biodanza in questi ambiti hanno le finalità di recuperare motricità e facilitare la comunicazione affettiva del paziente, oltre a ristabilire l’equilibrio intraorganico e ad elevare l’umore endogeno. I progetti di Biodanza in ambito socio-sanitario possono essere di durata variabile. Quelli di breve durata, fino a 5 sessioni, sono considerati introduttivi. Quelli di lungo termine offrono l’occasione per incorporare i benefici della riabilitazione esistenziale. Normalmente si suggerisce di favorire l’applicazione di Biodanza nel lungo periodo (minimo: 1 anno).

Esperienze

Operatori a Brescia

Gli operatori di Biodanza che applicano questo sistema in ambito sanitario, hanno le competenze specifiche in questo settore ed hanno ottenuto l’abilitazione corrispondente partecipando al Corso di Specializzazione in Biodanza Clinica.

Area disabilità:

Area disagio psichico:

Area educatori e operatori sanitari:

Vedi anche