Il contesto

La comunità di Gottolengo è una comunità terapeutica, tra quelle gestite dalla Cooperativa di Bessimo (BS), che accoglie in forma residenziale un’utenza femminile con problematiche legate all’uso di sostanze psicoattive quindi poliassuntori e alcoldipendenti. La struttura è gestita da uno staff composto da 1 Responsabile 4 Educatori qualificati dedicati all’intervento educativo 1 Operatore dedicato alle attività ergoterapiche in laboratorio 1 psicologo per la supervisione quindicinale quindi un medico, un infermiere, uno psicologo ed uno psichiatra come supporto

Una visione olistica dell’intervento educativo

Anna Schiavone, la responsabile della Comunità di Gottolengo, ha una visione olistica degli interventi educativi da adottare nelle comunità come quella che lei gestisce. Il corpo, la comunicazione non verbale, il movimento sono “canali di espressione” da integrare il più possibile in un programma multidisciplinare che la comunità persegue sul più ampio progetto di “Benessere della Persona”.

E’ grazie a questa sensibilità culturale e professionale che è nata l’idea di sperimentare il Laboratorio di espressione corporea secondo il metodo Biodanza sistema Rolando Toro presentato alla comunità da Gianni De Lucia, operatore di Biodanza srt a Brescia e Counselor in relazione d’aiuto.

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«Ospiti ed educatori insieme, per rafforzare l’alleanza terapeutica»

Anna Schiavone«Il progetto di Biodanza, per gli elementi di semplicità con cui mi è stato presentato (disciplina innovativa che combinando musica, movimento ed esercizi di incontro in gruppo è in grado di stimolare nei partecipanti potenzialità e risorse personali), mi ha suscitato sin da subito curiosità ed interesse; da qui l’idea di organizzare due incontri tenuti dal facilitatore/conduttore Gianni De Lucia a titolo gratuito, uno con l’équipe e l’altro con il gruppo utenti e due operatori, che hanno permesso prima allo staff di sperimentare la ricaduta sul singolo e sul gruppo di lavoro, in termini di benessere, fluidità della comunicazione e armonia di gruppo e poi sul gruppo utenti, raccogliendo alla fine delle esperienze i feedback delle persone coinvolte. Tale feedback è stato assolutamente positivo in entrambe le situazioni. Dopo un’attenta valutazione abbiamo ritenuto opportuno, in caso di realizzazione del progetto, prevedere la presenza di uno o più operatori durante i singoli incontri per rinforzare l’alleanza terapeutica e l’integrazione della comunità, forti del fatto che abbiamo sperimentato che tali momenti non vanno ad inficiare in alcun modo l’autorevolezza del ruolo, ma che sono anzi un’ottima opportunità creativa per rinforzare i legami ed accrescere la fiducia in una relazione.»

Gianni De LuciaSiamo certi che per lo staff il laboratorio di Biodanza potrà configurarsi anche come luogo di osservazione delle dinamiche relazionali che vanno creandosi tra le utenti e della loro possibilità di trasformazione, offrendo cosi spunti da utilizzare negli altri ambiti dell’intervento riabilitativo (colloqui, gruppi terapeutici, etc).

Sperimentazione per tre mesi, poi la verifica

Il progetto, presentato a Luglio 2012, è stato approvato a fine anno per una durata, in questa fase sperimentale, di un trimestrale al termine del quale la direzione si riserverà una verifica sui risultati attesi per una auspicabile prosecuzione. La frequenza, a partire dal 15 di gennaio, sarà di 12 incontri settimanali (della durata di 2 ore pomeridiane ciascuno) di cui 2 con l’équipe e 10 incontri con il gruppo utenti e gli operatori a turno presenti.