Sempre più Biodanza nelle RSA

Un articolo di ARS Toscana sull’applicazione di Biodanza nelle residenze socio-assistenziali.

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Biodanza: cos’è, come funziona, quali sono i benefici

La Biodanza, sistema Rolando Toro, è un insieme di musica, movimento e contatto: con se stessi, con gli altri, con il gruppo e con l’ambiente.
Si tratta di una disciplina bionaturale che può aumentare il benessere psicologico e ridurre lo stress psicologico e l’alessitimia, cioè la difficoltà a percepire ed esprimere le emozioni.

A questa conclusione è arrivata anche una ricerca scientifica condotta dall’Università La Sapienza di Roma, che ha studiato 235 persone: 96 hanno seguito per un anno un corso settimanale di Biodanza, mentre gli altri costituivano 2 gruppi di controllo (Giannelli MT et al, 2015).

La metodologia innovativa della Biodanza si articola sull’integrazione tra musica, movimento ed emozione. La musica è un linguaggio universale e in Biodanza serve essenzialmente ad evocare emozioni. I movimenti naturali dell’essere umano (camminare, saltare, stiracchiarsi, etc), i gesti connessi ai cosiddetti “riti sociativi” (dare la mano, abbracciare, cullare, accarezzare, etc) così come i gesti archetipici costituiscono i modelli naturali su cui vengono impostati gli esercizi di Biodanza. La parola “e-mozione” del resto significa ‘entrare in azione’, cioè ‘muoversi’.

Il sistema Biodanza è attualmente diffuso in tutto il mondo con 151 scuole di formazione e quasi 3mila operatori: le attività a livello internazionale sono coordinate dall’International Biocentric Foundation (IBF). In Italia le scuole sono 15, con oltre 500 operatori, presenti in tutte le regioni. Il sito web ufficiale di riferimento è www.biodanzaitalia.it.

Biodanza, perché?

Nella nostra società, soprattutto nelle città, siamo sommersi dagli obblighi e dai doveri e sottoposti ad una dimensione del tempo alterata dall’accelerazione. Lo stress cronico, nemico invisibile, fa parte della nostra vita e ha tanti nomi: stanchezza, irritazione, ansia, insonnia, depressione etc.
A lungo abbiamo privilegiato la conoscenza intellettuale, la razionalità, perdendo il legame con il “cuore” delle cose che riguardano gli esseri viventi. L’interesse della Biodanza (bio = vita) consiste in un’inversione di tendenza, che restituisce priorità all’esperienza del corpo e alla sensibilità. Non ci è necessario soltanto mangiare e dormire, avere denaro ed una casa: abbiamo bisogno anche di amicizia, amore, gioia, capacità di esprimerci e comunicare. Ciò che corrisponde ai nostri bisogni ci nutre profondamente; è questo che tocca il cuore e genera il gesto. Il sistema Biodanza cerca una gestualità naturale, che scaturisce dal movimento e dall’espressione più sincera di noi stessi.

La Biodanza non si può sviluppare individualmente

La presenza di un gruppo affettivo, non giudicante, permette infatti al partecipante di sentirsi protetto ed in grado di comunicare agli altri le sue difficoltà, i suoi desideri e la sua voglia di cambiamento: questa crescita esistenziale avviene assieme agli altri, alla comunità umana, e non è possibile in solitudine.
Il modello teorico della Biodanza si adegua inoltre alle esigenze di tutte le età. Può essere applicata a bambini, adolescenti, adulti e anziani.
Applicazioni complementari della Biodanza vengono anche impiegate in gruppi di lavoro (aziende, istituzioni, strutture sanitarie) ed anche nel trattamento complementare di svariati tipi di patologie (disabilità psichica e fisica, disturbi psichiatrici, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, fibromialgia, tumori, etc)

Come si svolge la sessione di Biodanza?

La sessione di Biodanza dura circa 2 ore e si compone di 2 parti: una prima parte verbale, della durata massima di 30’, nella quale i partecipanti sono invitati ad esprimere, su base volontaria, le eventuali sensazioni, emozioni o sentimenti emersi nel corso delle precedenti sessioni di Biodanza. Segue una breve esposizione da parte del conduttore di alcuni aspetti della teoria di Biodanza. La seconda parte è non-verbale: viene sospesa la parola da parte dei partecipanti. Il conduttore invita i partecipanti ad eseguire una serie di esercizi strutturati secondo un modello teorico che prevede all’inizio delle musiche e danze allegre e ritmiche, che stimolano il sistema nervoso simpatico e inducono vitalità ed allegria; seguono poi musiche e danze lente e melodiche, che stimolano il sistema nervoso parasimpatico e inducono quindi al rilassamento e al contatto affettivo.